Comunicato Mppu Lombardia sulla legge Zan

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2 Settembre 2020

In questa impegnativa estate, il Parlamento sta esaminando una proposta di legge contro l’omotransfobia, la legge Zan. Essa è la sintesi di varie proposte di legge presentate in questo decennio in parlamento, da vari partiti politici. Noi del Movimento Politico per l’Unità lombardo ci siamo resi conto che nella società il dibattito attorno a questa legge si era troppo polarizzato, atto solo a distruggere, con argomentazioni perlopiù ideologiche, le proposte degli opposti schieramenti. Non è un caso se tra noi proprio un omosessuale abbia preso l’iniziativa di ritrovare momenti di dialogo. Assieme abbiamo concordato che il modo migliore per cominciare il dialogo era quello di informarsi: nella nostra chat abbiamo condiviso articoli che ci parevano meritevoli, in un caso però c’è stata una protesta su un articolo ritenuto troppo partigiano. Allora il secondo passo è stato quello di organizzare tra noi del coordinamento M.p.p.u. Lombardia una webinar di dialogo, dove oltre a noi potessero partecipare dei giuristi che spiegassero i contenuti della legge, con competenza e senza ideologia. Abbiamo così contattato Giuseppe Polizzi, un professore associato di diritto costituzionale, e Adriana Cosseddu, una professoressa di diritto penale; entrambi sono meritevolmente attivi nell’associazionismo. Dopo il giro di presentazioni, Polizzi ha elencato gli articoli costituzionali cui la legge Zan si riferisce, e i diritti che protegge.

Poi la penalista Cosseddu ha illustrato i profili penali del progetto di legge, sottolineando anche alcune ambiguità interpretative. Dopo c’è stato un ampio dialogo, con alcuni interventi nostri e dei giuristi. Ne è emerso un quadro complesso: su alcuni aspetti i giuristi erano in sintonia, su altri la loro posizione era chiaramente differente; così come le domande e gli interventi di noi del M.p.p.u. tendevano a sottolineare timori e aspettative diverse, su differenti piani e aspetti della legge. Non tutto è stato chiarito, soprattutto per chi tra noi aveva meno conoscenze delle materie giuridiche. Ma certo una cosa è emersa: se un progetto di legge si può migliorare, allora bisogna mettersi nei panni degli altri, discernere quei confini sottili che possono rendere una legge troppo interpretabile o quasi inutile. Ora il dialogo avviato da questo primo incontro andrà avanti e si allargherà. Riprendere quei fili del dialogo per creare buona legge si può, anche noi fuori dal parlamento possiamo creare un clima costruttivo di reciproco ascolto. La consapevolezza su cosa sia tale progetto di legge è però fondamentale, così come è essenziale ascoltare le diverse voci interessate. Perché ormai troppo spesso le retoriche si travestono da dialogo senza però andare oltre la propria visione. Noi del coordinamento M.p.p.u. Lombardia sentiamo di aver segnato un passo importante, come un punto fisso della nostra capacità di affrontare insieme anche temi complessi e potenzialmente decisivi, come esempio e paradigma di dialogo fra noi e con tutti.

Coordinamento M.p.p.u. Lombardia