Al Consiglio d’Europa per il Premio europeo dei diritti dell’uomo – Strasburgo

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22 Settembre 1998

Signora Leni Fischer, Presidente dell’ Assemblea Parlamentare,

Signor Giorgos Papandreou, Direttore del Comitato dei Ministri,

Signor Daniel Tarschys,

Segretario generale,

Eccellenze, Signore, Signori, amici.

Rivolgo anzitutto il mio ringraziamento al Consiglio d’Europa, per aver pensato di conferire anche a me il prestigioso Premio Europeo dei Diritti dell’Uomo 1998. L’Assemblea Parlamentare e il Comitato dei Ministri, con la loro decisione congiunta nell’attribuirmi questo riconoscimento, hanno voluto premiare nella mia persona – penso – il Movimento dei Focolari, di cui sono fondatrice, ed al cui ideale si ispira l’azione di milioni di donne e di uomini, di ogni età, lingua, professione, nazione e razza, appartenenti a religioni e convinzioni le più diverse, riconoscendo così il concreto contributo che questo Movimento dà «per la promozione e la difesa dei diritti umani». Il primo articolo della «Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo» (quest’anno ricorre il suo 50°) recita, infatti: «Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi ( … ) devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza». Gli uomini, tutti gli uomini, devono vivere come fratelli. Ed è soprattutto questo che il Movimento dei Focolari vuoi perseguire. È qui, in modo speciale, che esso s’incontra con le finalità del Consiglio d’Europa. li suo scopo di fondo, infatti, è: lavorare perché nel mondo si realizzi la fratellanza universale. E lo fa da oltre 50 anni, anche se – e qui sta la sua caratteristica – non tanto proclamando i diritti dell’uomo e «garantendone, mediante misure progressive … l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto …», quanto suscitando in più uomini e donne possibile uno stile di vita tale che una delle sue più normali conseguenze è il rispetto dell’uomo e dei suoi diritti. Se poi sono fiorite in esso opere, più di mille, in favore dei diritti umani, esse non sono che espressione di questo amore all’uomo. Questo nuovo stile di vita trova i suoi principi in quel codice che è anche il fondamento della cultura europea: il Vangelo di Cristo. Da esso ha tratto il suo spirito, che occorrerebbe conoscere nei suoi cardini principali per comprendere l’incidenza del Movimento dei Focolari nel mondo (oggi presente in 182 nazioni) e la sua efficacia nel comporre la famiglia umana in unità. Qui vorrei ricordarne almeno due.

Il primo s’impresse nel mio cuore, e in quello dei primi membri del Movimento, nel 1944 a Trento (Italia), durante la seconda guerra mondiale, quando, in una cantina per ripararci dai bombardamenti, abbiamo aperto il Vangelo a caso e ci siamo trovati di fronte alla solenne preghiera di Gesù rivolta al Padre prima di morire: «Padre santo C..) che tutti siano una cosa sola come io e te». E abbiamo avvertito la certezza che per quella pagina eravamo nati, quasi fosse la magna charta del nuovo Movimento. Avremmo dovuto vivere, quindi, per un ideale altissimo: realizzare l’unità tra gli uomini, considerati tutti fratelli, e concorrere con ciò ad edificare la fraternità universale e a rendere il mondo più unito.

Il secondo cardine ci è stato chiaro quando abbiamo approfondito il dolore di Cristo in croce. Piagato in tutto il corpo, aveva persino gridato: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», sperimentando la separazione dal Padre suo. l Cf. Cv 17, 11-21. Profondamente toccati, abbiamo deciso di seguire Lui nella vita, di amarlo, in pratica, in coloro che Gli avrebbero più assomigliato. E non è proprio Lui, terribilmente sofferente, l’emblema più significativo di coloro che sono senza alcun diritto, anzi che hanno i loro diritti drasticamente negati? Tradito, accusato da testimoni corrotti, ritenuto non colpevole dall’autorità, è condannato a torture e a morte; innalzato sul legno, fuori le mura della città, è escluso dalla comunità civile, e dal popolo eletto … È sempre stato Lui la stella che ha guidato i nostri passi. Non solo: Gesù, che sperimentando in sé la più tremenda divisione per l’abbandono del Padre, si affida a Lui: <<Nelle tue mani raccomando il mio spirito>>, è sempre stato per il Movimento anche il modello e la chiave per ricomporre ogni genere di disunità, per sanare ogni trauma. Il nostro amore a Lui ha concorso così ad unire singoli e brani di società, in ogni popolo, favorendo con ciò l’unità della famiglia umana. Ed è allora, forse, per il nostro lavorare a questi fini che il Movimento dei Focolari riceve oggi un riconoscimento.

Ringraziamo Dio e tutti loro, Eccellenze, distinte signore e signori, amici presenti. In particolare grazie a coloro che hanno promosso con cura e con amore questa premiazione.

CHIARA LUBICH