Procida Capitale italiana della cultura 2022
L’impegno del Sindaco Raimondo Ambrosino e la sua squadra
Il Ministro Dario Franceschini ha proclamato l’Isola di Procida “Capitale della cultura 2022”, in quanto la tenacia e la forza di volontà della giovane squadra di Amministratori dell’isola si è impegnata perché questo sogno si avverasse. Sono molti a domandarsi come è possibile che una delle più piccole isole italiane di 3,7 kmq e con soli 11.000 abitanti possa candidarsi a Capitale italiana della cultura e acquisire tale titolo, superando città straordinarie come Bari L’Aquila, Trapani, Taranto, Ancona, Volterra.
Come bene ha detto il Ministro Dario Franceschini il progetto non intende esprimere il valore culturale esistente in una citta, ma vuole avviare “un percorso di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice, mettendo in moto un meccanismo virtuoso e attrattivo.” Un percorso quindi che parte dalle fragilità per diventare segno di una rinascita culturale da offrirsi come paradigma all’intera società italiana. L’Isola di Procida, affacciata sul Mediterraneo, ferita dalla storia, teatro di lotte sanguinose e cruenti, ha trovato sempre nei secoli in sé la forza di rinascere, grazie all’apertura del suo popolo di naviganti, alla creatività artistica e artigianale, alla cultura marinara che l’ha resa accogliente verso lo straniero. E proprio di questi ultimi anni l’adesione, quale unica isola italiana, al progetto SPRAR per dare ospitalità e integrazione a 38 rifugiati africani, e la lotta alla corruzione e all’illegalità, Il Sindaco, Raimondo Ambrosino, ha portato spesso la sua testimonianza in questi anni nel Movimento politico per l’Unità.
Ma poteva bastare tutto ciò perché una giuria qualificata e presieduta dal Prof. Stefano Baia Curioni la designasse per il 2022 a capitale italiana della cultura? Certo che no. Come abbiamo udito nel momento della presentazione, il progetto presentato da Procida dal titolo “La cultura non isola” partiva dalle fragilità presenti oggi per superarle culturalmente attraverso una dinamica di interrelazione con tante altre città della Regione. Di qui l’originalità di un progetto che mira a superare le frammentazioni politiche e sociali esistenti tra città e citta, tra regioni, tra nazioni, ponendo a base della vita politica e sociale la fraternità, vera speranza per l’intera umanità.
Pasquale Lubrano Lavadera