Dopo i disordini di Milano
I cittadini di Milano: Agire per reagire
È arrivato finalmente EXPO 2015. E con esso, un carico di questioni aperte di cui ci sarà tempo di dibattere nei prossimi mesi e ci auguriamo anche dopo.
Che EXPO non sia solo un grande business o una luccicante vetrina, ma anche un evento sociale e civile abbiamo avuto subito l’occasione di dimostrarlo.
Erano appena finite le cerimonie inaugurali quando per le vie di Milano, confondendosi tra i manifestanti di un corteo anti EXPO, un gruppo di delinquenti ha dato il via allo scempio che abbiamo potuto vedere in tv. Quali fossero le reali intenzioni e gli obiettivi di questo assalto, forse non lo sapremo mai e non vogliamo parlare di questo.
Ma davvero sorprendente è stata la reazione dei cittadini, e sottolineo la parola cittadini perché le persone che dalla serata di venerdì in poi, per tutto il fine settimana, sono scese in strada per dare una mano erano solo e soltanto cittadini, donne e uomini intenzionati a compensare immediatamente lo sfregio subito dalla propria città.
Cittadini a migliaia, armati di oggetti casalinghi, stracci, raschietti, scope. Cittadini dei quartieri del centro deturpato dai vandali, ma anche arrivati dalle periferie. Cittadini che hanno scelto di trascorrere il weekend del primo maggio, Festa del Lavoro, a pulire muri imbrattati e a raccogliere spazzatura, invece che andarsene in gita fuori porta.
Per le vie del centro si è diffuso un clima di gioiosa operosità, con la bellissima sensazione che si stava insieme riparando un danno che aveva ferito tutti e al quale proprio per questo era necessario rimediare collettivamente.
È una famosa caratteristica lombarda quella di rimboccarsi le maniche: “se stà mai cui man in man” dice la nostra canzone simbolo “Oh mia bela Madunina”. Ma la reazione dei cittadini ha un significato molto più ampio, questa volta.
Si tratta di senso civico nella più nobile delle accezioni, cioè avere a cuore i beni di una città come fossero i propri. Si tratta di reagire in modo costruttivo ad una provocazione distruttiva, incanalando la propria rabbia in azioni concrete. Si tratta di voler lasciare un segno di bellezza che ricopre ogni bruttura. Si tratta di ribadire insieme in modo pacifico che la fiducia e la positività dei cittadini sono un bene prezioso, che non va guastato ma va custodito agli occhi di tutti, soprattutto dei più giovani.
Dopo anni di lavori in corso e conseguenti disagi, durante i quali abbiamo fatto la nostra parte brontolando e attendendo, ora non vogliamo che la fatica e le energie investite in questo grande progetto di EXPO vengano rovinate prima ancora di iniziare a portare i loro frutti.
Vano è stato il tentativo da parte dei media di strumentalizzare questa azione collettiva appiccicandole un’etichetta pro-sindaco. È il nostro sindaco che intelligentemente ha colto e appoggiato la reazione dei cittadini, dando un minimo di organizzazione alla spontaneità delle persone, non il contrario.
Per una volta possiamo dire con orgoglio che il bene ha fatto rumore, è stato più forte, furbo e veloce del male, e che la cittadinanza vera produce un’energia immensa che non si lascia sopraffare.