Asti, sottoscritto da tutti i candidati sindaco il documento sul principio di fraternità
Sono passati 5 anni, anni difficili e segnati da tante prove. Asti si affaccia ad una nuova campagna per le elezioni amministrative in un clima reso pesante dalla guerra nel cuore dell’Europa e dalla ferita ancora aperta della pandemia che ci ha accompagnati in questi due anni. Asti non dimentica di essere capofila in una esperienza preziosa, di questi tempi ancora di più: nel 2015 durante l’amministrazione Brignolo venne approvato l’inserimento nell’art.1 dello statuto della città del principio di fraternità, che indica nella collaborazione solidale la condizione di pace e vero progresso, nell’anteporre il bene della comunità rispetto al bene del partito, del gruppo e della singola persona.
Ciò significa creare rapporti sinergici tra:
– Istituzione e istituzione (Comune e Provincia).
– Tra Istituzione e Associazioni (Esempio Accoglienza profughi)
– All’interno della struttura delle Istituzioni (ad esempio un delegato ai rapporti con l’esterno … e non solo).
Come 5 anni fa, i candidati a sindaco si sono incontrati per un confronto e per siglare un documento per improntare a questo principio sia la campagna elettorale che il mandato che li attende, da amministratori di maggioranza o minoranza. I candidati presenti hanno tutti condiviso l’importanza di rilanciare questo principio anche in questa nuovo mandato, con la diversa prospettiva di chi è alla prima esperienza e di chi ha già visto dall’interno il lavoro della macchina comunale.
Renato Damosso (secondo alcuni dei presenti un tenace “pasdaran” della fraternità) e Spirito Oderda del Movimento Politico per l’Unità (MPPU Piemonte) hanno introdotto, ricostruendo il significato profondo di questo segno, richiamando anche le parole del sindaco di allora Brignolo e di Vittorio Voglino già parlamentare e sindaco, nonché “armonizzatore” nella stesura del comma. Brignolo ricorda che se si applicasse questo principio non ci sarebbe la guerra: ad ognuno pari dignità e rispetto; la pratica quotidiana, soprattutto di chi ha responsabilità, contribuisce a costruire la coscienza collettiva di una comunità. Voglino ricorda che abbiamo fissato un ideale, che è stimolo per migliorare il nostro lavoro, per cercare un terreno di condivisione.
Chi a suo tempo lavorò per l’approvazione di questo comma promuove anche la presenza di figure pensate come facilitatori, soggetti dialoganti che operino all’interno delle istituzioni e tra le istituzioni e le associazioni e movimenti. Il principio della fraternità, ancora di più in un momento come questo, può essere strumento di pace, perché crea rapporti.
Maurizio Rasero ha sottolineato l’importanza di applicare in concreto questo importante principio, come non sempre è successo nei passati 5 anni.
Salvatore Puglisi intende confermare anche in questo frangente il suo impegno a servizio della comunità.
Paolo Crivelli ricorda che le differenze sono una ricchezza; comunità significa dono reciproco. Dobbiamo perdonare di più e puntare ad una alta partecipazione dei cittadini.
Marco De Maria dice di avere molto meditato sugli scritti di Papa Francesco prima di decidere di candidarsi e in questo incontro trova conferma della bontà della decisione presa.
Chiara Chirio non ha potuto essere presente, ma ha siglato il documento due giorni dopo l’incontro della Sala Platone.
La fraternità e l’impegno nelle istituzioni hanno anche trovato voce negli interventi di Paolo Lanfranco, presidente della Provincia, nel cui statuto è anche presente il comma della fraternità, che ha richiamato l’importanza di guardare sempre ad ideali alti, anche nel lavoro più tecnico necessario a chi amministra. Hanno contribuito con la loro testimonianza anche il Direttore della Caritas Diocesana Beppe Amico e il Sindaco di Montechiaro Paolo Luzi, che stanno collaborando fattivamente in queste settimane per l’accoglienza a due famiglie ucraine giunte nel comune monferrino.
In tanti interventi sono risuonate le parole di Papa Francesco che richiama alla gratuità del rapporto fraterno, alla politica come servizio che mette al primo posto le persone.
Di seguito il testo completo del documento firmato dai candidati:
Noi qui presenti, presidente della Provincia di Asti, sindaco della Città e candidati a sindaco per il prossimo quinquennio amministrativo, insieme a rappresentanti della società civile e del territorio, siamo consapevoli che i tempi di pandemia e ora di guerra chiamano ciascun cittadino e in special modo le Istituzioni a rafforzare percorsi di progresso coraggiosi e condivisi.
Provincia e Città di Asti inserirono 7 anni fa nei loro Statuti come loro fondamentale riferimento il principio di fraternità. Fraternità intesa come rispetto delle diversità e impegno disinteressato per il bene comune.
Ciascuno di noi intende riconoscere in questo principio la direzione da seguire per un agire condiviso che generi in ogni ambito collaborazione, solidarietà, condizioni di pace e di vero progresso.