Convegno “Chiara e l’unità in politica” a Milano
A Palazzo Marino un convegno non solo di commemorazione ma di approfondimento della categoria della fraternità in politica oggi
Nel solco degli eventi su Chiara che hanno avuto luogo a Roma nel marzo di quest’anno, anche a Milano abbiamo voluto organizzare un convegno con lo stesso titolo, approfittando di questa occasione per commemorare il conferimento della cittadinanza onoraria che ella ricevette dalla nostra città undici anni fa.
L’apertura del convegno ha visto la presenza a sorpresa del sindaco Giuliano Pisapia. Il suo intervento è stato più di un saluto istituzionale: aveva preparato una breve riflessione da un’attenta lettura del discorso di Chiara alla città nel 2004, da cui ha voluto trarre ciò che gliela fa sentire affine e ne qualifica, a suoi occhi, la laicità: quel “sentire la patria e la religione altrui come la propria”, che sta alla base dell’accoglienza, dell’apertura e della capacità di compiere scelte amministrative rivolte a tutti i cittadini, nel rispetto della loro provenienza e delle loro convinzioni.
A seguire, Alberto Mattioli (coordinatore della Rosa per l’Italia, ex consigliere regionale e da anni grande amico e sostenitore dell’MPPU) ha introdotto un breve video-collage con immagini di repertorio: pochi minuti tratti dal consiglio comunale di fine 2003, in cui alcuni consiglieri espressero la motivazione del loro sostegno al conferimento della cittadinanza. Il risultato è un ritratto sfaccettato di Chiara, in cui ciascuno ha colto un aspetto peculiare, ritratto che ha portato ad un voto unanime, frutto di condivisione e non di pura formalità.
Pasquale Ferrara ci ha guidati in un approfondimento sul tema, pennellando i punti principali espressi da Chiara (l’amore degli amori, l’unità nella diversità, la dimensione internazionale). La riflessione è poi giunta al punto dove il pensiero di Chiara interpella tutti, anche i semplici cittadini che non svolgono politica attiva: esiste una divisione tra la nostra dimensione spirituale e la nostra dimensione politica? Non sono forse solo i due aspetti, uno interiore e uno agito, che caratterizzano la nostra vita se essa è improntata veramente alla fraternità? La risposta ci è stata data sotto forma di meditazione: il pensiero politico di Chiara che si fa preghiera nelle parole di “L’attrattiva del tempo moderno”, da leggere e rileggere in questa luce così attuale.
È seguita poi una tavola rotonda affidata ai due parlamentari Elena Centemero, di Forza Italia, e Paolo Cova, del Partito Democratico, ai quali abbiamo chiesto di farci partecipi del loro impegno quotidiano fatto di luci e ombre. Entrambi hanno espresso come la presenza di un Ideale nella loro vita sia sostegno e forza per essere coerenti con la scelta del bene comune come obiettivo e del dialogo come metodo. Non c’è stata nessuna semplificazione o banalizzazione: dalle loro parole si può evincere la fatica e lo scoramento di alcuni momenti, ma anche la forza che deriva dal sentirsi dentro un “corpo” che va avanti insieme.
Abbiamo lasciato la conclusione a Chiara, con un breve estratto del suo discorso del 2004, una profezia e un augurio che oggi, come milanesi, abbiamo sentito ancora più forte di allora:
“Si può, dunque, vedere Milano come una città portata all’amore verso gli altri. Per questo ardisco oggi, come nuova cittadina di Milano, invitare la mia città a mettere decisamente a base della sua vita, in ogni suo aspetto, quell’amore mutuo evangelico che è fonte e il segreto della vera fraternità e della felicità. Così facendo essa potrà sviluppare la sua vocazione al bene, all’amore e divenire una stella che indichi il cammino a tanti; una profezia di che cosa potrebbe essere il mondo se tutti gli uomini la imitassero”.