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15 Dicembre 2015

Giornata sul gioco d’azzardo a Manerbio (Brescia)

Solitamente, quando si parla di dipendenze, ognuno di noi pensa alla droga, all’alcool, al fumo: tutte problematiche che ci coinvolgono ormai da parecchi anni e di cui nessuno, nemmeno un ragazzino, può dire di non aver mai sentito parlare. Ma, strisciante e silenziosa, da alcuni anni si sta diffondendo la mania del gioco d’azzardo: le macchinette, i gratta e vinci, per capirci, ma anche tutte quelle forme, quasi innocenti, della ricerca della vincita milionaria; senza tralasciare l’ancor più subdolo e privatissimo sistema di gioco proposto attraverso la rete. Giocare quindi, non per divertimento, per socializzare, per scaricare tensione, ma per vincere, e vincere soldi…come se ciò fosse facile! Col pensiero assurdo che qualcuno sia disposto a regalarteli! Questo problema, assai trascurato, è stato al centro di una giornata di riflessione proposta alla cittadinanza di Manerbio.

Si sono fatti promotori di ciò: Acat, Acli, Age, Agesci, Caritas, Movimento dei  Focolari, l’Istituto Istruziuone Superiore B. Pascal, la Parrocchia, l’Oratorio  e l’Amministrazione Comunale. Ne è nata una collaborazione proficua e rara nella storia del nostro paese: per cinque  mesi si sono  incontrati diversi responsabili di queste realtà con lo scopo preciso di parlare del problema “gioco d’azzardo” e proporre quindi alcuni momenti di riflessione per tutti. Un momento importante questo della preparazione: ciascuno, nel suo specifico e a seconda delle proprie competenze e conoscenze, ha dato un apporto per favorire il nascere dell’iniziativa.
Così, il 12 novembre, il tutto si è concretizzato in una serie di proposte.
Il mattino presso l’Istituto Blaise Pascal erano presenti più di 200 studenti delle classi quarte e quinte, i quali avevano preparato due video per l’occasione, che sono stati proiettati all’inizio. Hanno fatto seguito due interventi di specialisti: il dottor Simone Feder, responsabile di una Comunità che si occupa di dipendenze in generale, e il dottor Paolo Crepaz medico dello sport. Un video sulle scarse probabilità di vincite ha suscitato molta curiosità. E’ emersa la contrapposizione tra il gioco che dovrebbe essere un forte stimolo per una buona crescita psico-fisica, e la visione che se ne ricava dalla pubblicità, la quale, sul finire dello spot, ammette che il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza.
Nel pomeriggio presso la Sala Mostre del Comune di Manerbio si è tenuto l’incontro con alcuni amministratori e Angela Fioroni, rappresentante della Lega per le Autonomie della regione Lombardia, la quale,  molto esperta in materia di leggi e regolamenti ha dato qualche suggerimento ai sindaci intervenuti sul come regolamentare e arginare l’avanzata delle richieste di installazione di slot-machine nei locali. “Abbiamo aderito molto volentieri alla  proposta.  La mobilitazione delle associazionismo ci incoraggia a prendere iniziative più efficaci”, è stato il commento della vicesindaco di Manerbio.
E’ sorta così, da parte degli Amministratori presenti, la proposta di organizzare una conferenza allargata ai Sindaci dei comprensorio allo scopo di individuare insieme i possibili atti amministrativi per contenere il dilagare del triste fenomeno, con provvedimenti territorialmente omogenei.
La sera c’è stato un momento rivolto alla cittadinanza, coordinato dalla giornalista del “Giornale di Brescia” Flavia Bolis.
Ha aperto l’incontro la Dott.sa Abrami, responsabile del NOA di Leno che ha introdotto il problema della dipendenza dal gioco, sul piano medico, illustrandone i rischi fino alla patologia, che richiede interventi specialistici e mirati.
Il secondo relatore, Federico Denti, un giovane esperto di matematica, ha intrattenuto, direi piacevolmente, i presenti, proponendo una riflessione sul gioco e sulle sue probabilità di vincita;
non erano solo numeri e dati, ma indovinelli, immagini, relazioni percepibili e il tutto ha coinvolto il pubblico in un percorso di coscientizzazione.
Anche l’intervento di chiusura, tenuto da Angela Fioroni, ha suscitato molto interesse, perché collegato all’aspetto delle scelte politiche che stanno alla base di questa diffusione serpeggiante del gioco d’azzardo.
Una iniziativa quindi riuscita, un sasso gettato nell’acqua per un primo approccio a questo problema, che può essere molto grave, perché spesso ad esso si collegano anche altre dipendenze, come conseguenza.
Rimane una bella esperienza di lavoro in rete  tra diverse realtà dello stesso territorio in modo particolare con l’Amministrazione Comunale con la quale si sono gettate le basi per una collaborazione anche per altre iniziative in futuro.

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