Il nostro impegno per l’Europa

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21 Aprile 2024

Il voto europeo: sfide e opportunità

Si avvicinano le elezioni europee e, come spesso accade negli ultimi anni, si assiste ad una elevata polarizzazione del confronto politico e all’ampio utilizzo della delegittimazione dell’avversario come strumento di acquisizione del consenso.

La comunicazione urlata dei talk show , se forse rosicchia qualche punto di audience, non aiuta a farsi una idea reale dei programmi politici e del loro impatto sulla vita quotidiana e sulla scena geopolitica internazionale. Sembra che il problema sia se fare presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen o Mario Draghi oppure se fa più paura la Le Pen o le case green che, si dice,  ci costeranno decine di migliaia di euro.

A chi opera per una presenza reale degli ideali evangelici, della fraternità in politica in modo non retorico ma effettivo, tocca sempre andare controcorrente. Intanto sostituendo l’ascolto all’urlo, poi le tematiche concrete alla visione romanzata,  che da un lato beatifica l’attuale Unione Europea e dall’altro vorrebbe un improbabile ritorno agli Stati-Nazione che a loro volta sostituivano i Comuni rinascimentali e i feudi medievali.

Il buon senso, prima ancora della fraternità, ci suggerisce che nelle critiche della parte politica più lontana dalla mia ci sono argomenti fondati, che vanno quindi considerati con attenzione. Ad oggi come Movimento Politico per l’Unità Italia, espressione del Movimento dei Focolari che si propone di far avanzare la fraternità in politica, riteniamo che non ci siano una o più forze politiche che hanno l’esclusiva della fraternità, e nemmeno pensiamo di essere titolati a dare patenti di buono o cattivo, pertanto non diamo, tra le forze politiche che si candidano a governare l’Europa, nessuna indicazione di voto.

Molte persone che condividono un cammino spirituale decidono di scendere in campo, di impegnarsi in prima persona per una nuova e diversa politica: queste persone sono un valore, vanno seguite con attenzione, aiutate se esprimono una affinità politica col nostro personale orientamento e in ogni caso non scansate o demonizzate perché vogliamo evitare un confronto sulle idee o di essere “etichettati”. Riteniamo molto importanti la partecipazione e il voto informato e consapevole: il non voto o il voto dato un po’ a casaccio per l “’amico del cugino” è  una omissione rispetto ai nostri doveri civili e spirituali.

In quest’ottica ci sono alcuni temi da seguire con attenzione e da approfondire per tracciare il futuro dell’Europa sulla scena mondiale.

Intanto la politica estera dove ancora gli Stati si muovono in ordine sparso e la visione comune è solo su alcuni temi, come l’aiuto militare all’Ucraina. Qua si gioca un tema importante, ed è evidente l’urgenza di riaffermare i valori europei  della pace, della  libertà e della giustizia nella visione di un nuovo ordine internazionale. Fondamentali appaiono gli appelli del Papa, rivolti al mondo intero, ma in particolare alle coscienze di chi come noi è impegnato per una politica cristianamente ispirata. Su questo tema la scelta sarà tra forze politiche che propongono la rinuncia alle armi anche se comporta, nel caso ucraino, concessioni all’aggressore e chi ritiene invece legittima una difesa armata e l’aiuto che l’Europa sta fornendo. Rimane fondamentale per tutti la questione di rinnovare, ridare credibilità ed autorevolezza alle Istituzioni internazionali in cui le parti siedono allo stesso tavolo.

In politica estera rientra anche la gestione dei flussi migratori, dove si confrontano una visione più conservativa, orientata a disincentivare le partenze illegali e a mettere regole e limiti agli ingressi, arrivando di conseguenza a forme di respingimento o di rimpatrio una volta raggiunto il limite, ed un’altra che ritiene il flusso attuale di arrivi ben gestibile rispetto alla popolazione europea e dà precedenza agli aspetti umanitari e di accoglienza di persone in cerca di un futuro migliore.

Altro aspetto cruciale è la cosiddetta transizione ecologica, in cui si confrontano una visione più normativa e di imposizione dall’alto, talvolta accusata di non prendere in considerazione l’impatto delle scelte sui bilanci delle famiglie e degli Stati, e un’altra che vorrebbe considerare forme energetiche diverse, tra cui il discusso nucleare e magari lasciare maggiore libertà al mercato di proporre soluzioni efficaci ed eco-compatibili.

Ulteriori aspetti su cui, a mio avviso, la ragione non è tutta da una parte e che dobbiamo ben approfondire per una scelta consapevole e non ideologica, sono la armonizzazione fiscale e la gestione dei beni pubblici soggetti a concessione.

Il primo aspetto, in apparenza per addetti ai lavori, viene reso plastico dal caso Stellantis (ex Fiat), che come altre multinazionali ha spostato la sede in Olanda per un migliore regime fiscale. Se vogliamo lavorare assieme tra Stati europei sarebbe bene non farci concorrenza ma il vero tema è come armonizzare: verso l’alto (cioè più tasse e magari più spesa pubblica) o verso il basso cioè con una detassazione ? Di questo si parla poco ma investe davvero la cultura politica di chi vota.

Singolare il caso dei beni pubblici in concessione, la famosa direttiva Bolkenstein sulle spiagge per capirci, dove l’Europa ha scelto sin qui un approccio liberale, cioè di mettere a gara le concessioni, e in Italia invece entrambi gli schieramenti, e in particolare quello oggi al governo, cercano di tutelare i piccoli proprietari attuali e gli investimenti fatti in passato introducendo una gradualità e una specificità italiana nei confronti delle “terribili” (lo dico ironicamente) multinazionali.

Insomma, tutti europei basta che non ci tocchino il portafoglio, sembrerebbe il leit motiv, ma il compito di chi tiene alla fraternità è proprio quello di aprire luoghi e piste di dialogo tra questi diversi fronti nella prospettiva del bene comune, che non disconosce gli interessi di singole categorie o fasce di popolazione ma li raccoglie ed orienta ad un fine superiore.

Spero di aver reso evidente che su questi temi nessuno può ascriversi il monopolio della verità e dell’ortodossia, nei confronti di chi esprime idee diverse, anche perché dove questo succede veramente le conseguenza sono nefaste e ne abbiamo avuto diverse prove anche recentissime.

Con questo spirito i centri regionali Mppu in Italia stanno organizzando incontri di approfondimento sulle elezioni europee e invitando forze politiche, candidati, cittadini ed esperti a confronti aperti per informare e conoscere prima del voto, puntando anche, per quanto i collegi siano vasti, ad essere uno dei luoghi di rapporto continuativo tra gli eletti del territorio e i propri elettori.

Le prime date sono il 23 aprile la Liguria per la Circoscrizione Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte) con un webinar alle ore 21 (informazioni al link https://focolareliguria.altervista.org/elezioni-europee-8-9-giugno-ne-parliamomartedi-23-04-ore-21/) e il 5 maggio ad Assisi alle ore 15 presso il BV Grand Hotel Assisi in via Renzi, 2 per la Circoscrizione Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria) con relazione del prof. Antonio Maria Baggio, politologo dell’Università Sophia. L’evento sarà diffuso anche in diretta Youtube, per informazioni mppu.italiacentrale@gmail.com.  Seguiranno altri appuntamenti che sono in fase organizzativa.

 

Matteo Gianni – Mppu Italia