La Fraternità tra ecologia e politica. Garanzia di un benessere presente e futuro per tutti?

notizie press
22 Giugno 2023

 

Ringrazio gli organizzatori e soprattutto esprime il mio apprezzamento per l’iniziativa che parte da un principio, la fraternità, che dovrebbe sottendere ogni nostra azione personale, sociale e politica.

La politica poi, ma voi siete i primi esperti, avvolge ogni problema umano a cui dovrebbe contribuire a dare risposte.

E come abbiamo ben capito dalla relazione precedente, il tema “ecologia” è  uno di questi argomenti che richiederebbe risposte urgenti, sostenibili e soprattutto integrali. Questo problema non può essere affrontato ( e si capisce bene) solo da un punto di vista; per esempio solo quello delle istituzioni, oppure solo a livello globale, ma ognuno può e deve essere una risposta. È ciò che anche questo convegno si pone: quale mondo vogliamo lasciare a coloro che verranno dopo di noi? Quindi come dicevo c’è un orizzonte globale. L’agenda 2030 chiede di compiere “ passi audaci e trasformativi incentrati sulle persone”.

Significa ripensare in profondità l’attuale modello economico e sociale mettendo al centro l’impegno concreto per la lotta alle povertà, l’affermazione dei diritti umani, l’accesso universale alla salute e al benessere, la riduzione delle disuguaglianze, l’educazione, la realizzazione di un modello circolare e decarbonizzato di produzione, la rigenerazione urbana, l’uso sostenibile della terra e delle risorse naturali, ma anche il coinvolgimento e la partecipazione politica dei cittadini e delle comunità locali nelle scelte di sviluppo territoriale e la promozione di istituzioni che spingano alla ricerca di una corresponsabilità per la cura della casa comune.

Vorrei soffermarmi in un ambito forse più vicino alla maggioranza di noi che fa riferimento alla partecipazione attiva e responsabile attraverso una puntuale attività di controllo del potere politico e un effettivo coinvolgimento nelle scelte di sviluppo di un territorio.

Oltre ai percorsi di formazione sociale e politica, è importante attivarsi pubblicamente per denunciare chi inquina e degrada le risorse naturali e il territorio, così come i crescenti fenomeni di discriminazione; ma anche occorre partecipare in modo attivo ai percorsi promossi dalle istituzioni e dagli attori locali per la cura dei beni comuni. Ricordo qui una tra le tante iniziative portate avanti da un gruppo di mamme “mamme no pfas” che con la loro mobilitazione per attirare l’attenzione sull’affioramento della grande contaminazione dell’acqua in Veneto hanno portato alla luce il più grande inquinamento dell’acqua in Europa mobilitandosi con enti locali, col Ministero fino alle istituzioni europee e l’Onu.

Penso che un sindaco, una città che fa parte di questa associazione, debba essere attento a tutti questi segnali che vengono dalla società civile e soprattutto dai giovani. E qui però vorrei fare un’osservazione per chi può pensare che in fondo è un problema che riguarda le nuove generazioni, perché la lotta ai cambiamenti climatici ha bisogno anche degli anziani: fare fronte, insieme ai nipoti, per creare quella opinione di massa necessaria in questi casi.

Teniamo presente che con l’invecchiamento della popolazione e la denatalità  sempre più crescente, almeno nel nostro pezzo di mondo, dobbiamo far sentire anche la nostra voce, perché abbiamo le risorse, le forze, il tempo per farlo. Non è moralmente accettabile lasciare solo sulle spalle dei giovani il peso di una battaglia così importante. Che è poi una risposta alla domanda che si fa papa Francesco nella Laudato sì: “ che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?

È un interrogativo forte che, parole del Papa, non riguarda solo l’ambiente in modo isolato… Quando ci interroghiamo circa il mondo che vogliamo lasciare in eredità,  ci riferiamo soprattutto al suo orientamento generale, al suo senso, ai suoi valori. Se non pulsa in esse questa domanda di fondo, non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti importanti”. Vorrei concludere con le parole che il 15 giugno ha espresso il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in una conferenza stampa sul clima da lui indetta in preparazione al summit di settembre sull’ “ ambizione climatica”

Prima il vuoto che noi possiamo riempire con le nostre azioni e la nostra politica. “ Vedo una mancanza di ambizione. Una mancanza di fiducia. Una mancanza di sostegno. Una mancanza di cooperazione. E un’abbondanza di problemi di chiarezza e credibilità”. Ma poi la speranza che anche noi insieme possiamo avere e vivere:  “ È ora di svegliarsi e di farsi avanti. È tempo di ricostruire una fiducia basata sulla giustizia climatica. È ora di accelerare la giusta transizione verso un’economia verde.

C’è troppo rischio per restare in disparte. Ora deve essere il momento dell’ambizione e dell’azione.

Il mondo ci guarda e il pianeta non può aspettare”.

Rita Lucchi – Centro nazionale Mppu