Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari
Il Movimento dei Focolari, come noto, è nato proprio sotto le bombe della seconda guerra mondiale, uno scenario che paurosamente ritorna nelle immagini che proprio in questi giorni ci raggiungono dall’est europeo. Purtroppo la crisi odierna fa seguito ad innumerevoli altre, delle quali però abbiamo meno coscienza perché non raccontate dai nostri media, ma altrettanto devastanti, come lo è ogni guerra. Chiara Lubich e le sue prime compagne, proprio in quel contesto che poteva portare solo a scoraggiamento e paura, impugnarono la potente arma del Vangelo e riuscirono a dare coraggio e speranza a tutti quelli che incontravano, suscitando una vera rivoluzione, quella dell’amore: un amore concreto, volto a risolvere i problemi sociali di Trento, la loro città: un esempio tuttora!
La terribile cronaca di questi giorni ci fa riflettere.
Forse è il momento di dare una sferzata al disorientamento in cui possiamo essere caduti e reagire con una nuova radicalità nella vita evangelica. Il trovarci oggi qui è un segno importante di un cammino iniziato da tempo e che deve essere portato avanti insieme, con rinnovato slancio e impegno.
Ci siano di profondo stimolo queste parole di Papa Francesco pronunciate nel febbraio 2020: “E’ necessario affermare che la più grande struttura di peccato, o la più grande struttura di ingiustizia, è la stessa industria della guerra, poiché è denaro e tempo a servizio della divisione e della morte. Il mondo perde ogni anno miliardi di dollari in armamenti e violenza, somme che porrebbero fine alla povertà e all’analfabetismo se si potessero ridestinare.”
Ancora il Papa, nell’agosto 2019 a Hiroshima, riguardo al problema delle armi nucleari: “Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche”
Utopia il pensiero di Papa Francesco? Il rischio infatti può essere quello di parlare di pace, ma poi cedere all’impotenza in cui ci sentiamo di fronte alle decisioni dei potenti della terra come se tutto dipendesse da loro. Sappiamo invece che se prendiamo sul serio la responsabilità dei singoli e ci uniamo a tutti quelli che seguono la voce della coscienza, si può cominciare a fare breccia in quelle decisioni che sembrano ineluttabili.
Due esempi concreti a cui il Movimento dei Focolari ha dato e dà un contributo fattivo insieme ad altre associazioni.
In Sardegna, nella regione del Sulcis Iglesiente, nasce nel 2017 il Comitato Riconversione RWM, una fabbrica di bombe utilizzate nell’ormai cronico conflitto in Yemen. Con grande tenacia si stanno portando avanti idee e progetti per la riconversione industriale della fabbrica, nonostante la diffidenza di parte della popolazione locale e i rapporti non facili con le istituzioni.
Nel maggio del 2019 si scopre che nel porto di Genova transitano carichi di armi destinati al Medio Oriente. I lavoratori portuali decidono di rifiutarsi di scaricare quelle navi, prontamente appoggiati dalla società civile tramite la rete “Genova aperta alla pace”. Queste due esperienze sicuramente hanno dato il proprio contributo alla decisione, circa un anno fa, del governo italiano nel vietare l’export di bombe all’Arabia Saudita ed Emirati Arabi.
In conclusione per essere concreti, dobbiamo far sentire la nostra opinione di cittadini, di credenti che riconoscono l’assurdità della guerra. La storia ci sta insegnando ancora una volta che la corsa agli armamenti non garantisce stabilità e pace. Sappiamo che è molto complicato che l’Italia aderisca al Trattato per la proibizione delle armi nucleari senza un’azione comune, una spinta dal basso, che deve nascere e crescere anche a livello europeo. Mai come in questo momento è necessario un forte movimento di opinione pubblica che crei le condizioni per portare i nostri governi a firmare e ratificare il Trattato. Finché resta un argomento di nicchia, di cui pochi, nell’ambito dei nostri movimenti e associazioni, si interessano, ciò resterà senza esito positivo. Come Movimento dei Focolari in Italia vogliamo impegnarci in tal senso, coinvolgendo tutti i membri e attivando tutti i nostri contatti in essere con amici di altre chiese cristiane, di altri credi religiosi e di convinzioni diverse. Grazie per l’ascolto.
Gabriele e Cristiana
Movimento dei Focolari Italia