Legge contro l’omofobia, un passo di civiltà contro le discriminazioni
Nella pluralità del pensiero e nel rispetto della persona e del pensiero altrui pubblichiamo questa opinione personale dopo l’articolo apparso su Città Nuova.
Dall’ orrore del nazifascismo abbiamo oggi ancora qualcosa da imparare, perché ci accorgiamo più che mai che quell’ideologia della razza superiore non riguardava solo la varietà genetica ariana, ma una soppressione delle minoranze “scomode”. Le etnie di Rom e Sinti, gli zingari, la popolazione ebrea, i fedeli della religione dei Testimoni di Geova, i disabili e i malati di mente, gli omosessuali, i comunisti, erano minoranze colpevoli di essere invise al popolo a causa di pregiudizi secolari. C’è qualche legge italiana nata in seguito a quella lezione, contro i cosiddetti crimini d’odio, che protegge tutte queste persone (tranne però gli omosessuali). La legge 604 su propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica, religiosa. La legge Mancino del 1993 contro chi incita a commettere violenza o commette violenza per motivazioni razziali, etnici o religiosi. Il codice 90 che tutela maggiormente la persona offesa in condizione di vulnerabilità, tra cui chi è inviso per odio razziale. Nessuno, tranne i nostalgici fascisti, in tutti questi anni ha mai accusato che queste leggi siano liberticide; nessuno ha mai pensato di abolire parte di queste leggi sostenendo che ci siano pochi pestaggi verso i religiosi o poche discriminazioni verso alcune razze o etnie. Manca ancora un ultimo passo di civiltà da compiere, bisogna andare oltre il secolare disprezzo e violenza che tanto danneggia le persone omosessuali, e costruire una società del pieno rispetto verso tale variante di orientamento (che l’Oms ribadisce non essere una malattia).
Ce lo chiedono non solo centinaia di associazioni, migliaia di cittadini, decine di chiese e comunità religiose, le quattro più alte cariche dello Stato (Mattarella, Casellati, Fico, Conte, tutti di partiti differenti), ma anche l’Onu e il Consiglio di Europa. L’odio e il disprezzo verso l’omosessualità generano inevitabilmente discriminazioni e violenze, e quindi con tale legge contro l’omofobia sono due gli obiettivi che si perseguono: la lotta alla violenza da una parte e la discriminazione e cultura omofoba dall’altra. E’ necessaria perché la minoranza omosessuale è fragile per due motivi. Il fatto di essere minoranza. Il fatto che l’omosessualità è una caratteristica intrinseca della personalità di un individuo. Cioè se vengo considerato un inferiore e trattato come tale, non posso cambiarlo; inoltre in quanto minoranza trovo pochissime persone disposte a rischiare del proprio per aiutarmi. Innanzitutto con tale legge si vogliono colpire con pene certe e regole chiare fatti di violenza e reati penali. La prima parte della legge estende alle leggi e alle aggravanti contro i “crimini d’odio” sovracitate, la protezione per la fattispecie dell’omosessualità.
Casi di pestaggi e violenze o di perdita del posto di lavoro sono gravi; ma in quanto al bullismo, alla famiglia che ti butta fuori di casa, al sopportare il disagio di religiosi che ti additano come pervertito, al fingere di essere eterosessuale, al non poter confidarsi persino con amici e parenti è cosa a lungo andare molto pesante, tale mix provoca a volte il suicidio. Perciò una seconda parte della legge vuole cambiare la cultura omofoba, senza intenti punitivi, poiché non si possono punire le libere espressioni (anche se certo fa impressione che vi siano religiosi che difendano la libertà di esprimere pregiudizi e stereotipi omofobi). L’intento della seconda parte della legge è quello di promuovere una cultura di rispetto con tali atti: istituendo una giornata nazionale contro l’omofobia, un fondo per politiche per la prevenzione alla violenza e il sostegno alle vittime, una rilevazione triennale Istat su atteggiamenti e violenze omofobe. Questa legge ha un plauso maggiore perché non solo vuole tutelare gli omosessuali ma espressamente anche i transessuali. Nel 1945 furono scoperti gli orrori dei lager. Finalmente nel 2020 si renderà giustizia a tutte quelle vittime, nessuna esclusa, senza discriminazione.
Crociani Emanuele