Premierato, una prima analisi della proposta di legge costituzionale

press
11 Novembre 2023

Il disegno di legge costituzionale presentato dal governo Meloni è una versione soft del presidenzialismo finora proposto da Fratelli D’Italia. Difficile che si arrivi alla sua approvazione in Parlamento con maggioranza qualificata, per cui è prevedibile un nuovo referendum costituzionale. Il vero ostacolo alla stabilità dei governi non sono le regole vigenti, ma la crisi democratica dei partiti.

In queste prime note a margine del disegno di legge di modifica costituzionale varato dal Consiglio dei ministri è possibile solo descriverne a grandi linee i contenuti e immaginare l’impatto politico che avrebbe la sua approvazione; ci sarà poi tempo per ulteriori approfondimenti, man mano che si svolgerà l’iter parlamentare.

Allora, l’obiettivo è chiaro: rafforzare il governo del Paese attraverso l’elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri, che sarebbe votato contestualmente alle Camere, con un’unica scheda elettorale.

Il presidente sarebbe espressione di una maggioranza solida, non al di sotto del 55%, soglia che verrebbe costituzionalizzata a prescindere dal sistema elettorale da disciplinare con legge ordinaria.

Al presidente eletto conferisce l’incarico pur sempre il capo dello Stato e il suo Governo non viene esonerato dal voto di fiducia: entro 10 giorni deve presentarsi alle Camere per ottenerla e sono previsti due tentativi.

Se la mozione è respinta, il presidente della Repubblica conferisce di nuovo l’incarico al Presidente eletto; se la fiducia fosse ancora respinta “il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere”.

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